Settantadue discepoli
Vedi anche: Apostoli.
Il termine discepolo proviene dal latino discipulus che, probabilmente, derivava da discĕre: «imparare». Discepolo è colui che, sotto la disciplina di un maestro, impara (o ha imparato) i suoi insegnamenti. Nell'Opera di Maria Valtorta il Signore Gesù, nella sua casa di Nazaret spiega al gruppo apostolico il significato della parola discepolo:
Discepolo vuol dire chi segue la disciplina del Maestro, della sua dottrina. Perciò in senso ampio saranno detti discepoli tutti coloro che ora, e nei secoli, seguiranno la dottrina mia. E, per non fare tanti nomi dicendo “discepoli di Gesù secondo l’insegnamento di Pietro o di Andrea, di Giacomo o Giovanni, di Simone o Filippo, di Giuda o di Bartolommeo o di Tommaso e Matteo”, si dirà, con un nome solo che li agglomererà sotto un unico segno, “cristiani”. Ma fra la grande massa dei soggetti alla mia disciplina Io ho già scelto i primi, e poi i secondi, e così sarà fatto nei secoli in memoria di Me. Come nel Tempio, e prima ancora, da Mosè, vi fu il Pontefice, i sacerdoti, i leviti, i preposti ai diversi servizi, uffici e incarichi, i cantori e così via, altrettanto nel mio Tempio nuovo, grande quanto tutta la Terra, duraturo come essa, vi saranno i sommi ed i minori, tutti utili, tutti a Me diletti; e inoltre vi saranno le donne, la categoria nuova che Israele ha sempre spregiato, confinandole ai canti verginali nel Tempio o alle istruzioni delle vergini nel Tempio. E non di più. (EMV 157.2)
Il gruppo dei settantadue discepoli è distinto da quello dei dodici Apostoli, tuttavia, entrambi i gruppi hanno un’origine comune: quella di persone che decidono di seguire Gesù. E lo diventano nello stesso modo: tramite una chiamata personale da parte del Signore. È importante sottolineare questi aspetti, poiché uno darà origine all'Ordine Sacro dei Vescovi e l’altro, a quello dei Presbiteri.
In entrambi i casi, il gruppo originario subisce delle modifiche: quello degli apostoli a causa del tradimento e del suicidio di uno di loro (Giuda di Keriot); il secondo a causa della defezione di un gran numero dei suoi membri, come scritto nel Vangelo di San Giovanni[1]:
«Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui». (Gv 6,66)
Costituzione del gruppo
Durante il Secondo anno della Vita pubblica[2], Gesù invia «a due a due»[3], i due gruppi per evangelizzare nel suo nome: prima gli apostoli (alla fine del mese di agosto), poi i settantadue discepoli (all'inizio del mese di ottobre).
Gesù gli ha sostenuti con la sua preghiera, come conferma al discepolo Agapo:
«Il mio amore verrà sempre a voi, e lo sentirete».[…]
«E, sì. Io sono venuto a te. E con te mi ha avuto Mattia e Timoneo, e Giovanni di Endor e Simone e Samuele e Giona. Chi mi ha avvertito, chi non mi ha avvertito. Ma Io sono stato con voi. Ed Io sarò con chi mi serve in amore e verità fino alla fine dei secoli». (EMV 280.3)
Tuttavia, alcuni dei discepoli vengono trattenuti presso il Signore e non vengono inviati per motivi di prudenza. Si tratta di discepoli che, a motivo della loro situazione particolare, potrebbero suscitare scandalo tra gli israeliti. Sono annoverati tra i settantadue discepoli, anche se non hanno fatto parte del primo mandato. Nell’elenco qui sotto, sono contrassegnati con un asterisco (*).
Dopo questo primo mandato, i discepoli si distribuiranno in tutta la Palestina per annunciare il Vangelo e lo fanno in modo abbastanza autonomo.
Mentre gli apostoli beneficiano di una formazione continua, i discepoli si formano tramite l’esortazione reciproca e, quando ne hanno l’occasione, ascoltando gli insegnamenti pubblici di Gesù. Non hanno alcun tipo di guida, se non Isacco di Jutta (uno dei pastori della Natività), e di Giuseppe detto il giusto (il figlio di Giuseppe di Betlemme, anch'esso tra i pastori della Natività).
– Isacco di Jutta si occupa di formare i nuovi arrivati e di coordinarli. Tuttavia, non li dirige: i discepoli annunciano in modo indipendente il Regno di Dio “in ogni città e luogo dove [Gesù] stava per recarsi”[4]. Si ritrovano insieme solo certe occasioni, come le feste ebraiche più importanti.
– Giuseppe detto il giusto, riceve una formazione più specifica da parte di Gesù. Il suo ruolo è di annunciare i fondamenti della dottrina di Gesù.
Maria Valtorta menziona solo trenta nomi del nucleo iniziale dei settantadue discepoli. Così spiega questa scelta:
«Un altro gruppo serrato e in attesa è quello dei settantadue discepoli, dico così per dire i discepoli eletti da Gesù ad evangelizzare, mutato di numero e di volti perché alcuni degli anziani non ci sono più dopo la defezione seguita al discorso del Pane del Cielo, e altri se ne sono uniti di nuovi come Nicolai d’Antiochia.» (EMV 491.1)
Da questi elementi si può quindi dedurre l’ampiezza della defezione provocata dal discorso di Gesù nella sinagoga a Cafàrnao sul “Pane del cielo”: circa il 60% dei discepoli.
Secondo gli Scritti di Maria Valtorta ci sono, dunque, tre distinte categorie di discepoli di Gesù:
- Gli Apostoli
- I «settantadue» discepoli
- I fedeli
Composizione del gruppo dei settantadue discepoli (in ordine alfabetico)
Gruppo iniziale
- Abele, detto Anania (*), salvato da ingiusta lapidazione da Gesù, è colui che battezzò San Paolo a Damasco dopo la conversione.
- Abele di Corazim, il povero lebbroso che viene miracolosamente guarito da Gesù.
- Agapo, può essere identificato con il profeta Agabo, che compare due volte negli Atti degli Apostoli.
- Aser di Nazaret, uno dei due asinai che procurarono le cavalcature per andare incontro a Giovanna di Cusa morente.
- Beniamino di Betlemme, uno dei pastori della Natività.
- Daniele di Betlemme, uno dei pastori della Natività.
- Elia di Beltlemme, uno dei pastori della Natività.
- Elia di Corazim, il giovane che lasciò di seppellire il padre per seguire Gesù.
- Erma di Emmaus (*), l'allievo di Gamaliele che, insieme a Stefano, segue Gesù.
- Ermasteo di Ascalona (*), giovane pescatore filisteo che si converte ascoltando predicare l’apostolo Giovanni.
- Filippo di Arbela, è un giovane scapestrato, si converte e diventa uno dei sette futuri diaconi.
- Giona, figura tra i settantadue discepoli inviati “due a due”, ma di lui non sappiamo altro che il nome[5].
- Giovanni di Endor, un tempo maestro a Cintium, poi ergastolano evaso, incontra Gesù e lo segue.
- Giovanni, il sacerdote (*) del Tempio di Gerusalemme, diventa lebbroso e viene guarito da Gesù.
- Giovanni, lo scriba di Cafarnao, ascolta i Discorsi della Montagna e segue Gesù.
- Giovanni di Betlemme, uno dei pastori della Natività.
- Giuseppe di Emmaus (*), sposa inconsapevolmente una sorellastra e viene scomunicato dal Sinedrio, è perdonato da Gesù.
- Giuseppe detto il giusto, il figlio di Giuseppe di Betlemme, uno dei pastori della Natività.
- Isacco del Grande Hermon, di cui si sa molto poco.
- Isacco di Jutta, uno dei pastori della Natività.
- Ismaele di Nazaret, uno dei due asinai che procurarono le cavalcature per andare incontro a Giovanna di Cusa morente.
- Levi di Betlemme, uno dei pastori della Natività.
- Mattia di Betlemme, uno dei pastori della Natività, sostituisce Giuda di Keriot nel collegio apostolico.
- Salomon, il barcaiolo presso il guado del Giordano, discepolo di San Giovanni Battista, e poi di Gesù al quale dona la sua casetta.
- Samuele di Corazim, è l'uomo storpio e rattrappito guarito da Gesù presso l'orto della suocera di Pietro, a Cafarnao.
- Simeone di Betlemme, uno dei pastori della Natività.
- Simone, un discipolo non bene identificato.
- Stefano (*), uno dei sette futuri diaconi e primo martire cristiano.
- Timoneo di Aera (*), il giovane capo della sinagoga del paese presso l'Acqua Speciosa, uno dei sette futuri diaconi.
Membri aggiunti durante la penultima Pasqua
- Giovanni di Efeso, nasce a Betlemme venti giorni prima di Gesù. La madre Noemi perde il latte e la Beata Vergine Maria si assume il compito materno. Diventa capo della sinagoga di Efeso e poi discepolo.
- Giuseppe di Tiberiade, barcaiolo con moglie Anna, dopo essere stato guarito dall'apostolo Andrea segue Gesù.
- Nicolai di Antiochia, nella sinagoga di Cafarnao ascolta il discorso sul “Pane del Cielo” e diventa discepolo.
Membri aggiunti dopo la Risurrezione
- Beniamino di Enon, è un fanciullo orfano che viene sfruttato come servo pastore, Gesù lo libera.
- Daniel di Beteron, è un agricoltore, parente del sinedrista Elchia nemico di Gesù, ne prende le difese.
- Elia, l'esseno, abbandona la setta degli Esseni per seguire Gesù dopo un lungo ritiro da eremita.
- Eliseo di Engaddi, è il figlio lebbroso del sinagogo Abramo di Engaddi, guarisce per un miracolo di Gesù e diventa discepolo.
- Giuseppe detto Barnaba, futuro compagno di San Paolo Apostolo.
- Marco di Arbela, compagno di Filippo di Arbela.
- Marziam, bambino orfano che diventa il figlio adottivo di San Pietro.