Meroba di Cafarnao
Donna galilea di Cafarnao. Vedova di Giacobbe e madre del piccolo Alfeo che lei rifiuta e maltratta dopo il suo secondo matrimonio.
Il gruppo apostolico si trova a Cafarnao, il Terzo anno della Vita pubblica[1] di Gesù.
Il piccolo Alfeo si attacca alle ginocchia di Gesù piangendo fortemente: Gesù, con la Vergine Maria, lo riportano da sua madre Meroba.
Dice Gesù:Questo cuore duro lascerà che il piccolo Alfeo sia preso in cura da Sara di Afec, discepola di Gesù.
"Hai ripreso marito… e colla memoria delle prime nozze hai perduto anche quella dei tuoi nati. Perché taci, proterva così?"Risponde Meroba :
"Perché non ho chiesto le tue parole… e non so perché mi vieni a disturbare…" (EMV 449.7)
Percorso apostolico
La sua triste sorte sarà ricordata qualche mese più tardi:"Parlano della vedova Sara di Afec, che si è stabilita a Cafarnao ed è madre amorosa non soltanto dell’infante di Giscala ma anche dei piccoli figli della donna di Cafarnao che, passata a seconde nozze, non amava più i figli del primo letto e che è morta poi «così male che veramente si è vista la mano di Dio nella sua morte», dice Salome. (EMV 577.2)
Origine del suo nome
Meriba, consonante più vicina a Meroba, significa “Rimprovero, disputa, litigio” e si riferisce al luogo sul Sinai in cui Mosè fece scorrere l'acqua per un popolo in rivolta[2].
Dove lo incontriamo nell’Opera?
Volume 7: EMV 449 EMV 454 EMV 460
Volume 9: EMV 577
Note
- ↑ Nel terzo periodo di 4 mesi
- ↑ Esodo 17,1-7