Abramo di Gerusalemme

Da Wiki Maria Valtorta.

È il vecchio zio di Samuele, il fidanzato di Annalia, la prima delle vergini consacrate, che si rifugia da lui dopo la rottura con la sua promessa sposa. Tutta la famiglia di Samuele è riunita per la cena di Pasqua. Ma scoppia una lite quando si presenta lo zio di Annalia a chiedere ragione della promessa di matrimonio infranta. Samuele, alterato dall’alcool e dalla collera, lo colpisce con un ascia e scappa lasciandolo agonizzante. Allora Abramo, che ha assistito impotente alla lite, corre a chiamare Gesù e lo supplica di salvare lo zio di Annalia per evitare conseguenze peggiori al nipote:

«Fermati, Maestro. Forse io ho toccato un morto e non voglio contaminarti. Sono il parente di Samuele, lo sposo di Annalia. Consumavamo la cena e Samuele beveva, beveva… come non è lecito fare. Ma il giovane mi sembra folle da qualche tempo. È il rimorso, Signore! Mezzo ebbro, diceva nel bere di nuovo: “Così non mi ricordo più di avergli detto che lo odio. Perché io, sappiatelo, ho maledetto il Rabbi”. [...] Delirava già così quando entrò nella casa un parente della madre di Annalia per chiedere ragione del ripudio. Samuele, semi ebbro, reagì con male parole e l’uomo lo minacciò di portarlo dal magistrato per il danno che fa all’onore della famiglia. Samuele lo schiaffeggiò per il primo. Si presero… Io vecchio sono, e vecchia è mia sorella [la madre di Samuele], vecchio il servo e la servente. Che potevamo fare noi quattro e che le due fanciulle, sorelle di Samuele? Gridare potevamo! Cercare di dividerli potevamo! Nulla più… E Samuele, presa la scure con cui avevamo preparato le legna per l’agnello, la dette nel capo dell’altro… Non gli aperse la testa perché colpì col ceppo, non colla lama. Ma l’altro barcollò gorgogliando e cadde… Non abbiamo gridato più… per… per non attirare gente… Ci siamo barricati in casa… Atterriti… Speravamo che l’uomo rinvenisse gettandogli acqua sul capo. Ma gorgoglia, gorgoglia. Certo muore. A momenti pare già morto. Io sono fuggito a chiamarti in un momento di questi. Domani… forse prima, i parenti cercheranno l’uomo. E da noi, perché certo sanno che è venuto. E lo troveranno morto… E Samuele, secondo la Legge, sarà ucciso… Signore! Signore! Il disonore è già su noi… Ma questo no! Per mia sorella pietà, Signore! Egli ti ha maledetto… Ma la madre ti ama… Che dobbiamo fare?». (EMV 375.6)

Gesù si reca nella sua casa e guarisce da morte il malcapitato, lo guarisce anche dal rancore che prova verso Samuele ordinando e ottenendo il suo perdono.

Origine del suo nome

Abram significa in ebraico “nobile stirpe”. È un riferimento al patriarca Abramo considerato il padre di tutti i credenti.

Dove lo incontriamo nell’Opera?

EMV 368 ; EMV 375