Alfeo di Simone, nipote di Gesù
Nipote di Gesù, figlio di Simone di Alfeo, e di Salomè di Simone, sua moglie. Viene guarito da Gesù su richiesta di sua madre. [1] Suo padre non lo sa. Non crede ancora alla natura di Gesù. Questo cambierà radicalmente, seppur timidamente, dopo i miracoli.
Alfeo appare per la prima volta nell'Opera nel capitolo 308, quando Gesù torna a Nazaret nel secondo anno della Sua predicazione, e incontra Salomé, che lo attendeva di nascosto sulla soglia della propria abitazione.
Gesù vuole molto bene ad Alfeo, e gli aveva costruito in passato dei giocattoli di legno. Il piccolo Alfeo, però, sta per morire. Per giorni la madre, Salomé, inutilmente supplica il marito, Simone figlio di Alfeo, di ricorrere a Gesù perché lo guarisca. Ma Simone, sebbene parente, fa parte dei nazareni che non credono in Gesù. In extremis, all’insaputa del marito, che è pronta a lasciare nell’eventualità della morte del figlio, Salomé va ad implorare il perdono di Gesù e la guarigione di Alfeo:
«[…] mi prometti di perdonare a Simone? Di essere sempre la sua buona moglie? Se tu me lo prometti, Io ti dico: “Va’ in casa e tuo figlio ti sorriderà guarito”. Puoi credere questo?».
«Io credo in Te. Anche contro tutto il mondo, credo» risponde Salomé [EMV 308.3].
Alfeo è effettivamente guarito. Egli diventerà discepolo di Gesù, come i fratelli e il padre, Simone, che lentamente progredirà verso la fede.
Carattere e aspetto fisico
Circa 8 anni.[2]
Percorso apostolico
Origine del suo nome
Alfeo significa "effimero".
Dove lo incontriamo nell'Opera?
Volume 5: EMV 308 EMV 309 EMV 313
Volume 9: Volume 9: EMV 596