Abramo di Engaddi
È il capo della sinagoga di Engaddi, un'oasi situata sulla riva occidentale del Mar Morto, ha ormai 81 anni quando incontra Gesù nel Terzo anno della Vita pubblica[1]. Si ricorda dei Re Magi i quali trent'anni prima, in fuga dal Re Erode ed evitando Gerusalemme, erano passati da Engaddi.
Ma adesso, è un uomo provato dal dolore: ha perso sua figlia, Elisa, che gli ha lasciato dei nipoti; suo figlio Eliseo è diventato lebbroso; sua moglie Sara, soprannominata Colomba, è diventata cieca e demente a causa delle tante sofferenze. Eppure, anche tra tante tribolazioni, la sua fede è restata incrollabile nonostante queste prove.
Gesù gli guarisce la moglie e il figlio lebbroso. Allora Abramo di Engaddi esclama:
«Lode a Dio! I miei occhi hanno visto il Promesso! E che più devo io chiedere a Dio?» (EMV 390.4)
Gesù gli profetizza:
«Ma in Cielo tu sarai con Me e i tuoi con te». (EMV 391.8)
Percorso apostolico
La mattina di Pasqua, Gesù risorto appare ad Abramo di Engaddi che, felice ed appagato, muore fra le sue braccia, ma i suoi parenti riescono solo ad intravedere Gesù mentre scompare nel sole[2].
Origine del suo nome
Abram in ebraico significa “nobile stirpe”. È un riferimento al patriarca Abramo considerato il padre di tutti i credenti.
Dove lo incontriamo nell’Opera?
Volume 6: EMV 390 EMV 391 EMV 393Volume 10: EMV 632
Note
- ↑ nel secondo periodo di 4 mesi
- ↑ (EMV 632.18/20)